Taekwondo is Sport and Self Defense

Prima di cominciare a praticare questo sport più o meno tutti hanno avuto diversi preconcetti da superare...ma si sa, i tutti i preconcetti - o pregiudizi, che dir si voglia - possono essere superati e sconfitti dalla conoscenza: non a caso possono essere considerati sinonimo di "ignoranza".
Lieti di chiarirvi ogni aspetto della nostra disciplina, laddove vorreste farci qualche domanda, postiamo alcuni dei luoghi comuni più frequenti sul Tkd.

1) Il TKD è uno sport violento?
Questa convinzione potrebbe derivare dal fatto che il Tkd (o meglio, il combattimento come specialità del Tkd) è uno sport a contatto pieno, dove se un colpo portato a segno alla corazza vale un punto, un colpo al viso ne vale due... se in seguito al colpo l'arbitro centrale nota che chi ha subito manifesta di aver accusato la "botta", può essere assegnato un punto aggiuntivo... inoltre si può vincere per KO, portando a segno una tecnica sull'avversario in modo talmente efficace che non possa più riprendere l'incontro.
Adesso però occorre fare qualche considerazione.
La prima è che gli atleti che combattono su un quadrato di gara sono muniti di protezioni: corpetto imbottito, caschetto, paratibia, paravambracci e conchiglia. I più piccoli sono obbligati a indossare in gara anche parapiedi, guantini e paradenti: quest'ultimo, per gli adulti è facoltativo. In allenamento, poi, la tendenza è quella di proteggersi il più possibile: il controllo delle protezioni, infatti, avviene solo in gara e nell'allenamento tutti i maestri suggeriscono di proteggersi nel modo in cui ci si sente più sicuri.... tanto per fare un esempio, io utilizzo anche delle ginocchiere tipo pallavolo (avendo avuto in passato dei problemi alle ginocchia).
Con questo tipo di protezioni si evita il rischio di riportare danni seri: in genere a fine allenamento si può riportare qualche contusione, ma lesioni importanti sono molto rare e spesso hanno poco a che fare con l'esecuzione di tecniche di combattimento e molto di più con distrazioni o incidenti (ad esempio, scivolando si prende una distorsione a una caviglia), come in tutti gli altri sport: basti pensare agli infortuni che si rimediano su un campo di calcio per capire quello che si intende dire!
Insomma, il Tkd non è uno sport pericoloso, tanto che viene praticato dai 5 anni in su!

2) Nel TKD si usano solo le gambe?
Si sente più volte parlare del Tkd come di uno sport dove si usano solo le gambe. Sarebbe più corretto dire (e vale sempre e solo per il combattimento) che in realtà prevalgono le tecniche portate a segno con le gambe.
In realtà l'esecuzione di una tecnica di calci non comporta un lavoro isolato dei gruppi muscolari degli arti inferiori, ma nasconde un lavoro di (più o meno) tutti i muscoli del corpo. Un calcio ben eseguito, infatti, è frutto del coordinamento di gambe, busto e braccia, che non può prescindere da un buon tono muscolare di tutte le parti interessate.
Tra l'altro, i colpi si danno ma si ricevono anche: questo significa che per incassare senza "soffrire" troppo è necessario avere -ad esempio- degli ottimi addominali e degli ottimi riflessi e una buona muscolatura sulle braccia (per parare un colpo alla corazza o al viso: se l'avversario tira un calcio alto si può evitare l'impatto al viso - comunque coperto dal caschetto - frapponendo il braccio).
In buona sostanza, il Tkd sviluppa in modo armonioso tutto il corpo, non solo le gambe.

3) Il Tkd è un arte marziale o uno sport da combattimento?
Si già detto nel precedente post che il Tkd è composto da diverse specialità: combattimento - forme - hosinsul. In quest'ottica, dunque, il Tkd non può essere degradato da arte marziale a sport da combattimento.
Laddove il combattimento diventasse l'aspetto prevalente dell'attività in palestra (come accade nella nostra scuola, per il gusto del maestro ma anche degli allievi, che prediligono di più questo aspetto piuttosto che gli altri), la confusione potrebbe essere legittima, ma bisogna tener presente che il combattimento è solo una specialità di un arte marziale molto più complessa.
Nonostante ciò, anche a voler considerare il solo combattimento, l'abbigliamento degli atleti, l'obbligo di attenersi a determinate regole tradizionali (come il saluto), la bellezza, la precisione e la raffinatezza di determinate tecniche non giustifichino un simile luogo comune.

4) Il Tkd è uno sport adatto alle donne?
Sicuramente il Tkd è uno sport duro, nel senso che se ci si vuole cimentare in competizioni agonistiche - che siano di combattimento o di forme - è necessario allenarsi con molta caparbietà, ma questa non è una differenza rispetto ad altri sport.
La caparbietà, il coraggio e la grinta sono delle qualità che con molta facilità possono essere attribuite al sesso femminile, per secoli falsamente definito "debole".
Il Tkd comunque è una realtà che, soprattutto in Italia, a livello femminile è ancora emergente.
In ogni caso, se si consente la battuta, fa sicuramente bene alla cellulite!
Nulla impedisce, dunque, di considerare il Tkd uno sport adatto alle donne come agli uomini!

5) Per prendere la cintura di grado superiore occorre "battere" in combattimento una cintura nera?
Ebbene sì: questo è un altro inquietante luogo comune sulla nostra disciplina.
La domanda probabilmente deriva dal fatto che in alcune arti marziali, come il karate, vi sia la possibilità di ottenere la cintura nera (e i Dan fino al terzo) per meriti sportivi: meriti che non coincidono con la vittoria con un'atleta di grado superiore, ma con il raggiungimento di ottimi risultati agonistici (come una buona qualificazione in un campionato italiano).
Nel TKD quest'abitudine non c'è: il grado superiore si acquista solamente frequentando un minimo di lezioni stabilite dal programma federale e sostenendo degli esami.
Occorre, però, distinguere il tipo di esame in base al grado da conseguire.